Che cos’è la cedolare secca
La cedolare secca chiamata anche tassazione agevolata sugli affitti è un regime forfettario opzionale che riguarda i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo.
Con l’avvento del 2020 resterà in vigore il regime della cedolare secca sugli affitti del 10% e verrà reso strutturale, valido cioè per sempre. Questa è una notizia sicuramente gradita sia per i locatori sia per gli inquilini in quanto consente ad entrambi un risparmio.
La cedolare secca, a seconda del contratto di locazione scelto, prevede due aliquote differenti:
– Il 10% in caso di contratto di locazione concordato
– Il 21% in caso di contratto variabile
Il regime fiscale della cedolare secca consente a coloro che vi aderiscono di usufruire di diversi vantaggi:
- Non è previsto il pagamento dell’imposta di registro.
- Il contratto di locazione che ne usufruisce può essere registrato direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate
- La tassazione per il proprietario non avviene più in base al reddito, ma viene preso in considerazione solo il canone affittato
- Il reddito proveniente dal canone di affitto per il quale si è optato per il regime della cedolare secca non si cumula con altri redditi.
Modalità di pagamento della cedolare secca 2020
La cedolare secca deve essere pagata:
- In un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo è inferiore a 257,52 euro
- In due rate, se l’importo dovuto è superiore a 257,52 euro:
- La prima, del 40% (del 95%), entro il 30 giugno;
- La seconda, del restante 60% (del 95%), entro il 30 novembre.
Il saldo si versa entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.
Per il versamento della cedolare secca con modello F24, vanno utilizzati questi codici tributo:
- 1840: Cedolare secca locazioni – Acconto prima rata
- 1841: Cedolare secca locazioni – Acconto seconda rata o unica soluzione
- 1842: Cedolare secca locazioni – Saldo
Requisiti per accedere al regime della cedolare secca del 10%
Per usufruire del regime agevolato della cedolare secca del 10% è necessario che si presentino determinate condizioni come:
- Il contratto di locazione deve essere a canone concordato
- Se l’immobile affittato si trova in un comune ad alta tensione abitativa
- Se il comune dove è situato l’immobile ha subito calamità naturali
- Se gli affittuari sono studenti universitari
- Se si tratta di un affitto transitorio